Acanto: storia e linguaggio dei fiori

Fiori d'acanto
Fiori d’acanto

L’acanto, acanthus, è una pianta di origini mediterranee il cui nome deriva dal termine di  greco antico acanthòs  che significa fiore spinoso. Fra le specie di acanto presenti in natura le due più diffuse sono l’acanthus spinosus e l’acanthus mollis. L’acanthus spinosus ha delle foglie, che possono raggiungere il metro di lunghezza di colore verde molto intenso, con la particolare caratteristica di avere delle profonde incisioni che arrivano fino alla nervatura principale, inoltre hanno i margini spinosi. Per quanto riguarda i fiori, che sbocciano in primavera, essi si sviluppano su un lungo stelo fioriero, sono di colore bianco attorniati da brattee di colore rosso. L’acanthus mollis, inveceè caratterizzato da grandi foglie che raggiungono il metro di lunghezza di colore verde scuro che sono suddivise in lobi da diverse venature.

Foglia di acanto spinoso

I suoi fiori, di colore bianco, si sviluppano su fusti fiorieri attorniati da brattee rossastre, che sbocciano sul finire della bella stagione.

E’ una pianta molto utilizzata come ornamento da giardino, adatta per riempire gli angoli freschi ed ombrosi.

Storia e simbologia

Foglie di acanthus mollis
Foglie di acanthus mollis

Narra la  mitologia greca che Acanto fosse una ninfa desiderata dal divino Apollo, ma che non ne ricambiava l’amore. Un giorno Apollo decise di rapirla, ma essa reagì tentando la fuga, quando il Dio del Sole la raggiunse la povera Acanto tentò di divincolarsi graffiando il volto del bellissimo Apollo, questi decise quindi di punirla e di trasformarla in una pianta “amata dal sole”. fu una Ninfa che accolse Apollo e fu dal Dio mutata nel fiore omonimo.

La bellezza dell’acanto è riconosciuta anche negli antichi testi classici,  il grande Virgilio, ad esempio, già nel 50 a.C. immaginava la bellissima Elena di Troia  con un abito, il peplo (tipico abito greco), di colore bianco con gli orli adornati da foglie di faggio e di acanto.[banner size=”468X60″]

Capitello corinzio
Capitello corinzio

Mentre il celebre scrittore romano Gaio Plinio Secondo, conosciuto come Plinio il Vecchio, nel 50 d.C. nei suoi trattati di botanica,  suggeriva di adornare i giardini romani con  le  eleganti piante d’acanto.

La rappresentazione, visibile anche ai giorni nostri, dell’alta considerazione che gli antichi avevano per la pianta dell’acanto, in particolare per le foglie di acanto spinoso,  la si può ammirare nei capitelli corinzi di architettura greca e nei capitelli di tipo composito dell’architetture romane. Il primo scultore ad ornare i capitelli con le foglie d’acanto, sotto la guida e le indicazioni di Vitruvio, fu l’ateniese Callimaco nel 500 a.C. il quale diede vita allo stile corinzio.

Acanthus mollis
Acanthus mollis

Nel linguaggio dei fiori e delle piante rappresenta il prestigio ed il benessere materiale, perché in passato veniva utilizzata per adornare le vesti dei personaggi più illustri. Ma è anche considerata il simbolo della verginità, poiché è una pianta spontanea che nasce e cresce in terre non coltivate.

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