Amaryllis, linguaggio dei fiori

Amaryllis
Amaryllis

L’amaryllis appartiene alla famiglia delle amarylliaceae, è una pianta originaria del Sudafrica dove viene comunemente chiamata amarillide. Viene spesso confusa con un fiore ibrido molto simile l’hipeastrum da cui però si distingue per il tipo di fioritura, l’amaryllis originale ha un numero di fiori minore ma di dimensioni maggiori rispetto all’hipeastrum. La specie di amaryllis più conosciuta è l’amaryllis belladonna, dalle foglie di color verde vivace e fiori molto profumati che a seconda della qualità possono essere di diversi colori: bianco, rosso, rosa chiaro con striature giallo chiaro ecc.

Storia e simbologia

Il nome della pianta deriva da una nome di donna, di origine greca, che a sua volta deriva dal verbo amarysso  che significa splendere o brillare. Il famoso poeta romano Virgilio (70 – 19 a.C.) la cita nelle Bucoliche (composte tra il 42 e il 39 a.C.), quando fa decantare a Titiro (un pastore) la bellezza della sua Amarillide. La pianta è anche conosciuta come suocera e nuora, perché le corolle dello stesso stelo sbocciano dandosi sempre le spalle.

Amaryllis belladonna
Amaryllis belladonna

In passato, presso le antiche popolazione indigene africane, l’estratto dei bulbi della pianta, mischiato ad altre piante, veniva utilizzato per avvelenare le punte delle frecce da usare per la caccia.  Il bulbo dell’amaryllis infatti contiene numerosi alcaloidi tra cui la bellamarina  che è altamente tossica.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante i fiori simboleggiano l’eleganza, la fierezza e la bellezza splendente uniti alla timidezza. Tale significato è dovuto all’aspetto estetico del fiore, che sboccia grande e maestoso, con un bel colore vivace e un delicato profumo, su un lungo stelo.

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