Bucaneve: storia, tradizioni e linguaggio dei fiori

Bucaneve

Il bucaneve, galathus nivalis, appartiene alla famiglia delle amaryllidaceae. Il nome galathus deriva da due parole greche gala, che significa latte, e anthos, che significa fiore, nel complesso quindi la parola galathus significa fiore bianco come il latte. Il nome nivalis invece è riferito alla fioritura della pianta che avviene dopo l’inverno, in mezzo alla neve, per questo motivo il bucaneve è anche chiamato comunemente stella del mattino. E’ una pianta perenne che cresce spontanea nei sottoboschi del territorio italiano. In altri luoghi fuori dall’Italia si può trovare una specie coltivata i cui fiori possono essere di diverse dimensioni ed il cui periodo di fioritura può anche essere primaverile.

In generale i fiori del bucaneve sono di colore bianco candido ma ne esistono alcune specie che hanno un’inflorescenza di color giallino o verdastra, di dimensione un po’ più sottile e larga rispetto al bucaneve classico. Il bucaneve “classico” lo si può trovare con molta facilità nelle regioni dell’Italia settentrionale, essendo un fiore tipico di quelle zone, ma può essere trovato anche nel centro e nel sud Italia ma in questo caso i suoi fiori saranno di dimensioni leggermente maggiori. Sia i bucaneve settentrionali che quelli meridionali bocciano solitamente verso le fine di gennaio e molte volte i fiori si sviluppano ancora prima delle foglie.

In Inghilterra il bucaneve fu introdotto nel territorio dalla regina Elisabetta che lo fece prelevare dalle zone selvatiche dell’Italia alpina.[banner]

Storia e simbologia

Esistono numerose tradizioni e feste religiose legate al bucaneve, ad esempio nella festa della Candelora, che si tiene il 2 febbraio giorno della purificazione della Madonna, il bucaneve è il fiore simbolo della purezza della Madonna, e prima ancora della festa della Candelora veniva festeggiata dai romani la Dea Februa, ovvero Giunone, ed anche in quel caso i fiori utilizzati durante le celebrazioni erano i bucaneve.

dea Brígit
dea Brígit

Durante l’antica festa irlandese dell’Imbolc (Oimelc o Imbolic) che si teneva l’1 febbraio e che celebra il culmine dell’inverno, il colore bianco del bucaneve rappresenta la purezza della dea festeggiata, ovvero la dea Brígit (diventata nei secoli Santa Brigida), in tale ricorrenza ed il latte, nutrimento principale degli agnelli. Il termine “Imbolc” in irlandese significa proprio nel grembo ed è riferito alla gravidanza delle pecore, il motivo della festa era legato alla nascita degli agnellini, quindi era un periodo in cui le pecore producevano più latte, elemento di fondamentale importanza per la vita degli irlandesi, in quanto gli consentiva il sostentamento necessario per vivere durante il rigido mese di febbraio.

Esiste poi un’antica leggenda che narra che quando Adamo ed Eva furono scacciati dal paradiso terrestre si trovarono in una terra buia e gelida. In quel luogo desolato Eva fu colta da un momento di sconforto e rimpianto, quindi un angelo, mandato dal signore che ebbe compassione di lei, prese dei fiocchi di neve e glieli soffiò indosso. Quando i candidi fiocchi di neve giunsero per terra si trasformarono in boccioli facendo così apparire dei bucaneve. Grazie a quel miracolo Eva riacquistò la speranza e riprese il cammino.

Infine, secondo le tradizioni popolari si dice che raccogliere un bucaneve nella prima notte di luna piena dopo il 31 gennaio porti felicità per tutto il resto dell’anno.

Bucaneve
Bucaneve

Nel linguaggio dei fiori e delle piante i bucaneve sono il simbolo della vita e della speranza, è quindi il fiore ideale per festeggiare i cambiamenti, le nascite e i nuovi propositi.

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