Camomilla: storia, tradizione, usi e linguaggio dei fiori

Camomilla
Camomilla

La camomilla, matricaria recutita, è una pianta appartenente alla famiglia delle asteraceae, originaria dell’Europa e dell’Asia fu nel coso dei secoli importata in tutto il mondo. Era definita dagli antichi greci la “mela della terra” per via del suo caratteristi profumo, il suo nome deriva infatti dalla parola khamaìmelon che in greco significa mela di terra o piccola mela, successivamente il nome fu latinizzato e divenne chamomilla. E’ una pianta spontanea che si può trovare facilmente nelle campagne e nei prati di altitudine troppo elevata, fiorisce tra alla fine della primavera e la fioritura si mantiene per tutta l’estate, per ibridazione dalla specie chiamata matricaria inodora è stata creata una margherita a fiori doppi la cui fioritura è molto prolungata, tale specie viene impiegata come fiore ornamentale per le aiuole.

Storia e simbologia

Matricaria inodora

La camomilla è nota da moltissimo tempo per via delle sua qualità medicinali, per gli antichi egizi, ad esempio, era un’erba officinale tra le più pregiate e adoperate, nella mitologia egiziana il fiore di camomilla era dedicato al Dio del sole, Ra. Tracce di polline di camomilla sono state ritrovate nell’imbottitura della mummia di Re Ramsete II, probabilmente alcuni fiori furono messi li per accompagnare il faraone nel suo viaggio verso l’aldilà allo scopo di dargli coraggio e calma.

Per il medico greco Dioscoride Pedanio (40 – 90 d.C.) e successivamente il romano Plinio era un rimedio valido per lenire moltissimi problemi di salute.[banner]

Durante il medioevo fu molto utilizzata per allontanare e curare le infezioni di tubercolosi e di peste. Il procedimento usato era molto semplice, bastava infatti bruciare alcune piante, preferibilmente secche o appassite, sulla brace del camino come fosse incenso. Inoltre, ciuffi di camomilla venivano appesi sulle culle dei neonati per proteggerli dalle malattie epidemiche.

In epoca medioevale, oltre all’uso a scopo terapeutico, si scoprì un’altro utilizzo della camomilla, infatti le piante venivano appositamente coltivate allo scopo di risanare e rinvigorire le piante deboli e deperite. Si scoprì, infatti, che era sufficiente piantarne alcune camomille nelle vicinanze di arbusti ammalati per ottenerne una parziale ripresa. Veniva, inoltre, usata per non far appassire i fiori recisi, ancora oggi se si vuole mantenere un mazzo di fiori vigoroso basta mettere nel vaso, insieme al mazzo, qualche fiore di camomilla oppure inserirne all’interno del vaso una bustina da infusione, i fiori appassiranno molto più lentamente.

Lacnunga

Nei paesi anglosassoni era considerata una erba medicinale, nel Lacnunga un antico manoscritto, contenete preghiere e nozioni mediche, risalente alla fine del X secolo, era descritta come la più potente tra le nove piante sacre donate al mondo dal dio Odino.

Nell’erboristica popolare e nella moderna fitoterapia la camomilla è utilizzata per curare molte malattie della pelle perché il suo estratto è utile sia per la tonificazione dei tessuti sia per lenire le irritazioni cutanee.

Nell’aromaterapia vengono utilizzati gli oli estratti da due tipi di camomilla, quella comune e la camomilla romana (anthemis nobilis, qualità di camomilla molto apprezzata e costosa).

Quinto Chakra (chakra della gola)

Poche gocce di olio essenziale estratto dalla camomilla sono rinvigorenti e tonicizzanti per il sistema nervoso poiché in esso è contenuto il camazulene (chiamato camomilla blu). Il camazulene viene inoltre utilizzato per armonizzare il centro di energia del quinto chakra (il chakra della gola) perché il colore blu dell’essenza è uguale al colore del quinto centro di energia.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante la camomilla simboleggia la forza e la resistenza contro le avversità, il significato è dovuto al fatto che la pianta grazie alle sue proprietà rilassanti da la forza per affrontare le avversità della vita quotidiana. 

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