Chiodi di garofano-Eugenia caryophyllata, linguaggio dei fiori

Eugenia caryophyllata
Eugenia caryophyllata

I chiodi di garofano sono i fiori in boccio, appositamente essiccati per esser poi utilizzati come spezia, dell’eugenia caryophyllata (conosciuta botanicamente con il nome di syzygium aromaticum).
L’eugenia caryophyllata è una pianta appartenente alla famiglia delle mirtaceae, originaria delle isole Filippine e delle Molucche.

Si tratta di un albero sempreverde dal portamento slanciato che può raggiungere un’altezza di 12 metri. Ha un tronco piuttosto liscio di colore grigio, foglie grandi e lucenti di colore rosato, quando sono ancora giovani, che diventano di colore verde brillate quando raggiungono la maturità, disposte a coppie su un peduncolo piuttosto corto. I fiori, che compaiono all’inizio della stagione delle piogge, sono inizialmente di colore giallo verdognolo per poi diventare prima di colore rosa e successivamente di colore rosso sempre più scuro. Solitamente per produrre i chiodi di garofano i fiori vengono raccolti quando la loro colorazione è ancora rosata. Se i fiori non vengono raccolti la pianta produce una bacca contenente numerosi semi.

Storia e simbologia

Il nome eugenia deriva dal generale sabaudo, principe di Savoia-Carignano e conte di Soissons, Eugenio di Savoia (1663 – 1736), mentre il termine caryophyllata deriva dal latino caryophyllum che significa “pianta dal profumo di garofano”. Il nome “chiodi di garofano” deriva, invece, dalla loro forma simile ai chiodi e dalla loro essenza che ricorda quella del garofano comune il dianthus caryophyllus.

Chiodi di garofano
Chiodi di garofano

I chiodi di garofano venivano erano noti ed adoperati già in epoca egizia, l’olio essenziale da essi estratto veniva infatti adoperato durante le procedure di imbalsamazione.

Alcuni dati storici riportano che nel 266 a.C. i dignitari cinesi masticavano i chiodi di garofano per rendere profumato il loro alito in occasione delle udienze con l’Imperatore. Inoltre si suppone che a scopo terapeuti lo pianta fosse già utilizzata molti secoli prima.

Ufficialmente i chiodi di garofano giunsero in Europa nel XVI secolo importati da francesi e olandesi ma Santa Ildegarda di Bingen (1098-1179), naturalista benedettina tedesca, nel suo “Causae et Curae” ne descriveva già le proprietà, indicandoli come rimedio in caso di mal di testa, emicrania e acufeni dovuti alla congestione nasale.

Al giorno d’oggi in Indonesia sono usati nella preparazione di alcuni tipi di sigarette ad esempio le Djarum Black formate da una miscela di tabacco, chiodi di garofano e menta.

Chiodi di garofano
Chiodi di garofano

Nel linguaggio dei fiori e delle piante i chiodi di garofano simboleggiano i chiodi della crocifissione di Cristo, quindi il loro significato è lontano dall’essere positivo. Tale significato è dovuto probabilmente al fatto che la loro commercializzazione sui territori Europei inizio a diffondersi in un periodo in cui la cultura religiosa la faceva ancora da padrona.

Curiosità: L’eugenolo estratto dai chiodi di garofano veniva fino a qualche anno fa usato anche come prodotto di partenza per la produzione della vanillina di sintesi.

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