Crisantemo: storia, leggende e linguaggio dei fiori

Crisantemo
Crisantemo

Il crisantemo, chrysanthemum, appartiene al genere delle asteraceeae e venne classificato da Linneo, nella metà del ‘700, come pianta appartenete alla famiglia delle composite. E’ originario dalla Cina e di alcune zone dell’Europa dell’Est ed il suo nome deriva dalle parole greche chrysós,  che significa oro, e ánthemon, che significa fiore, quindi, nel complesso chrysanthemum significa fiore d’oro. Esistono numerose varietà di crisantemo, alcune perenni altre annuali, tra le quali le più famose sono:

– Chrysanthemum carinatum o chrysanthemun tricolor, originario dell’Africa settentrionale, che raggiunge un’altezza di 60 cm e fiorisce nel periodo compreso tra giugno e settembre producendo fiori bianchi con striature trasversali di diversi colori;

Chrysanthemum coronarium

Chrysanthemum coronarium, originario dell’aria mediterranea, dalle foglie di colore verde chiaro ed i fiori, che sbocciano da giugno a luglio, di colore bianchi e gialli. La pianta può raggiungere  un’altezza massima di 1.2 m, si tratta di una specie molto commercializzali di cui ne esistono diverse varietà: la Golden Gem, dai fiori doppi di colore giallo oro, la Flore pleno, dai fiori di colore variabile dal bianco al giallo scuro;

– Chrysanthemum parthenium, conosciuto anche con i nomi di  matricaria eximia e pyrethrum parthenium, originario dell’Europa,  si presenta come un cespuglio, che raggiunge un’altezza massima si 70 cm, dalle foglie di colore verde pallido che emanano un profumo piuttosto  pungente. Fiorisce nel periodo compreso tra giugno e settembre produce, riempiendosi di piccoli fiori di colore bianco.

– Chrysanthemum alpinum,

Chrysanthemum alpinum

cresce nei terreni rocciosi, rispetto a tutte le altre specie è caratterizzato dalle minute dimensioni, raggiunge infatti un massimo di 15 cm di altezza, ha le foglie di colore verde scuro ed i fiori, che sbocciano tra luglio e agosto, di colore bianco con l’interno giallo.

– Chrysanthemum coreanum,  conosciuto come “crisantemo coreano”, è una specie dalla quale sono stati creati numerosi ibridi in quanto è una pianta che ben si adatta alla creazione di bordure estetiche per aiuole e giardini ed alla produzione di fiori da recidere. I fiori che sbocciano in autunno sono di piccole dimensioni e di colore rosato.

– Chrysanthemum hosmariense o leucantheum hosmariense, e una pianta di modeste dimensioni che raggiunge i 20 cm originaria dell’Asia Minore. Le sue foglie sono di colore grigio argenteo ed i fiori, che sbocciano nel periodo compreso tra aprile ed ottobre, sono di colore bianco con l’interno giallo.

– Chrysanthemum leucanthemum o leucanthemum vulgare o chiamato volgarmente anche margherita, è una pianta di origine europea adatta per la creazione di bordure, in quanto raggiunge un’altezza massima 60 cm. Ha le foglie non uniformi e frastagliate, i fiori, che sbocciano da maggio a settembre, sono di colore bianco con l’interno giallo.

Chrysanthemum uliginosum

– Chrysanthemum uliginosum o pyrethrum uliginosum è una pianta di origine europea che è caratterizzata dalle notevoli dimensioni, raggiunge infatti un’altezza di 1.8 m. Ha le foglie di colore verde grigiastro, fiorisce durante il mese di settembre ed i fiori sono di colore bianco con l’interno verdastro.

Storia e simbologia

Il crisantemo ovvero la “margherita dai 16 petali” è uno dei fiori più apprezzati e diffusi in Giappone, in quanto è considerato il fiore simbolo dell’Impero del Sol Levante (Giappone) infatti,  proprio il disegno di un crisantemo stilizzato è lo stemma della famiglia imperiale. L’uso del  crisantemo nella famiglia imperiale risale all’epoca dell’Imperatore Gotoba-tennò, il quale regnò in Giappone dal 1183 al 1198. Fu proprio lui che amando molto il crisantemo lo adottò come emblema, facendolo disegnare sui suoi abiti e su tutti i suoi beni e rendendolo un simbolo di nobiltà e di pace. Nel corso dei secoli continuò ad essere uno dei fiori più utilizzati per le decorazioni ed essendo molto in voga divenne persino un nome femminile: Kiku.

Chrysanthemum carinatum

Nonostante il crisantemo sia il fiore più apprezzato e coltivato del Giappone non è di origine giapponese ma, come detto nell’introduzione, è di origine cinese, si presume quindi che venne introdotto in Giappone, per importazione, attraverso la penisola coreana. In Cina, infatti, lo si coltiva da molto più tempo e fu il fiore simbolo della dinastia Sung (1127 – 1279).

Nel ’800 (periodo Heian) la famiglia imperiale diffuse l’uso di una bevanda: il sakè, preparata con i petali di crisantemo, e introdusse una particolare festa celebrativa per la fioritura dei crisantemi, che si svolgeva il nono giorno del nono mese del calendario lunare.

Chrysanthemum coreanum

Al giorno d’oggi il crisantemo è coltivato da tutta la popolazione giapponese, in precedenza essendo un fiore imperiale era privilegio esclusivo dell’Imperatore possederne intere coltivazioni, tale diffusione ha reso possibile la creazione di numerose specie ibride che sono esportate anche nei vari continenti. L’espressione del crisantemo come simbolo di pace è rappresentata e ribadita, in Giappone, anche dalla scelta del disegno del crisantemo per il francobollo da 2 Yen, emesso in ricordo della firma del trattato di pace che mise fine alla guerra del Pacifico.

Chrysanthemum parthenium

Discorso totalmente diverso vale per l’Europa dove i primi esemplari di crisantemo arrivano in Olanda nella metà del ‘600, importati dal Giappone. Giunti in Olanda i fiori non ebbero alcun successo e la loro coltivazione si interruppe immediatamente. Passo più di un secolo prima che, verso la fine del ‘700, giunsero in Francia, dalla Cina, alcune specie che da quel momento furono coltivate e si diffusero su tutto il territorio Europeo. In Italia le prime coltivazioni di crisantemi si svilupparono nei pressi Pavia e dopo qualche decennio sul resto del territorio.

Chrysanthemum segetum

Si diffuse persino una leggenda  legata al significato di vita e rinascita sul crisantemo, la leggenda narra che in un piccolo villaggio una bambina vegliava in lacrime sulla mamma moribonda, ma uno spirito impietosito, vedendo la bambina tanto disperata, le comparve vicino e le porse una margherita, dicendole di darla alla morte perché gli spiriti avevano concesso e lei e sua madre di continuare a restare insieme per tanti giorni quanti erano i petali del fiore. Quando lo spirito scomparve, la bambina con molta cura e delicatezza, iniziò a ridurre i petali in striscioline sottilissime senza farli staccare e quando giunse la morte, che già era stata avvertita dallo spirito della concessione fatta alla bambina, vide il fiore dall’infinito un numero di petali. Decise di non portar via la donna e disse alla bambina che anche lei, la morte, le avrebbe fatto un dono: concedere a lei e alla sua mamma di passare insieme tanti anni quanti erano i petali del fiore, e detto ciò se ne andò.

Crisantemi
Crisantemi

Nel linguaggio dei fiori e delle piante il crisantemo ha molti significati ma prevalentemente simboleggia la gioia e la vitalità. In Italia è il fiore dei morti, semplicemente per il fatto che, il crisantemo fiorisce in prossimità della celebrazione dei defunti, anche se in origine quando fu importato rappresentava e simboleggiava anche sul nostro territorio la gioia e la vitalità. Nei paesi anglosassoni, il crisantemo è ancora oggi il simbolo di gioia e vitalità, ed in Inghilterra è il fiore ideale da regalare per celebrare le nascite. Negli Stati Uniti, invece, simboleggia le feste e le riunioni famigliari. In tutti i paesi orientali è simbolo di vita e felicità, in particolare in Cina e in Corea  è considerato il fiore delle spose. In Giappone, dove ogni anno in occasione della fioritura dei crisantemi si celebra una festa e vengono aperti al pubblico i giardini della Reggia Imperiale, è il simbolo della pace.

Tra le sue qualità, inoltre, il crisantemo dai petali bianchi è simbolo di verità e il crisantemo dai petali rossi rappresenta l’amore.

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