Digitale: storia, arte e linguaggio dei fiori

Digitale purpurea
Digitale purpurea

La digitale, digitalis, appartiene alla famiglia delle scrophulariaceae, è una pianta di origine europea ma nel corso dei secoli tramite ibridazione si è diffusa in America, Africa e Asia. Il suo nome, digitalis, è dovuto alla forma dei fiori che sono simili a dei ditali.

La qualità più conosciuta è la digitalis purpurea che cresce spontanea nell’Europa centro-meridionale, è caratterizzata da fiori a campanula di colore rosso che fioriscono da giugno a settembre. Un’altra qualità molto nota in Europa è la digitalis lanata, caratterizzata da fiori di colore bianco con l’interno giallo.

Digitalis ferruginea

Per quanto riguarda l’Italia le qualità più diffuse sono la digitalis ferruginea e la digitalis micrantha, entrambe le specie crescono nell’Appennino centro meridionale e sono caratterizzate da fiori di piccole dimensioni di colore bianco.

Tutte le qualità di digitale sono biennali ciò vuol dire che non producono fiori durante il loro primo anno di vita ma che iniziano a fiorire solo l’anno successivo, durante il loro secondo anno di vita, al centro della pianta, nel mese di giugno, si sviluppa un lungo stelo coperto da fiori che potranno essere di diverso colore, a seconda la qualità della pianta.

Essendoci molte qualità di digitale ibrida i fiori posso essere di colore bianco, rosa, viola, giallo e alcune con screziature al loro interno. Il periodo di fioritura dura circa un mese solitamente il mese di giugno, ma se lo stelo fioriero viene reciso esse ne produrranno un altro e rifioriranno durante il mese di settembre.

Storia e simbologia

Digitalis lanata

Oltre che come fiore ornamentale la digitale è nota e apprezzata per le sue proprietà erboristiche contiene infatti dei glucosidi che vengono adoperati sia in erboristeria che in farmacia per la cura dell’insufficienza cardiaca, è importante ricordare, però, che alte dosi o dosaggi non saputi utilizzare delle medesime sostanze risultano mortali.

Ritratto del dottor Gachet – 1890; Vincent van Gogh (1853-1890)

Il un celebre dipinto di Vincent van Gogh il “Ritratto del dottor Gachet” il pittore disegna un medico che ha al suo fianco ha una pianta di digitale. L’opera è una testimonianza dell’utilizzo, come rimedio medico e fitoterapeutico, della pianta anche all’epoca del pittore olandese.

Secondo le credenze celtiche si narra che al passaggio delle fate la digitale purpurea reclina il capo e che la pianta non dovrebbe mai esser trapiantata, se non dopo aver chiesto il permesso ai piccoli abitanti fatati dei boschi poiché potrebbe esserne la dimora.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante, per via della sua bellezza e delle sue proprietà estremamente salutari ma allo stesso tempo letali, la digitale simboleggia la sensualità proibita, ovvero, ciò che non deve esser fatto. 

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