Gardenia: storia e linguaggio dei fiori

Gardenia
Gardenia

La gardenia, gardenia jasminoides, appartiene alla famiglia delle rubiaceae, è una pianta tipica delle zone tropicali e subtropicali, che cresce spontanea nell’estremo oriente e nell’Africa del Sud. Il nome gardenia le fu attribuito dal naturalista John Ellis (1710 – 1776) in onore al naturalista Alexander Garden (1730 – 1791) un nordamericano di origine scozzese noto per la sua amicizia con Linneo, mentre il nome aggiunto jasminoides deriva, invece, da gelsomino poiché la gardenia ha un profumo che può essere scambiato per quello del gelsomino.

Il genere delle gardenie comprende una sessantina di specie, la maggior parte delle quali crescono nei loro climi originari ovvero in Cina e in Giappone, tutte molto conosciute e apprezzate in tutto il mondo come piante ornamentali.

Gardenia rothmannia

In generale si può dire che la gardenia è una pianta di tipo arbustivo sempreverde che mediamente può raggiungere un’altezza di 2 metri, anche se esistono delle eccezioni, ad esempio la g. grandiflora, originaria del Vietnam, e la g. rothmannia che raggiungono i 3 metri di altezza. Ha foglie molto dure, resistenti, lucide e dall’aspetto simile alla cera, di forma ovale e di colore verde scuro brillante, anche se pure in questo caso possono esserci notevoli variazioni a seconda la specie. Il periodo di fioritura è anch’esso molto variabile, generalmente compreso tra maggio e luglio ma, fanno eccezione ad esempio la g. thumbergia, che fiorisce da gennaio ad aprile, e la g. jasminoides, detta Cape Jasmine, che fiorisce ininterrottamente da maggio a settembre. I fiori sono, quasi tutti molto profumati, di colore bianco o giallo molto chiaro.

Storia e simbologia

Gardenia jasminoides

La gardenia diventò popolare nel continente europeo sul finire del ‘700, ovvero in pieno romanticismo. I motivo della sua popolarità risiede nella sua bellezza semplice e nella sua delicata fragranza.

La gardenia in passato era talmente apprezzata che nel 1800 venne inventata in Inghilterra una apposita fialetta di vetro che adeguatamente riempita preservava i fiori recisi mantenendoli come appena raccolti per diverso tempo.

Nel 1920 la popolarità della gardenia crebbe ulteriormente, poiché venne associata alla figura del viveur, ovvero del gentiluomo che si recava alle feste mondane e alle serate eleganti appuntando all’occhiello il candido e profumato fiore. Fu, ed è ancora, uno dei fiori più utilizzati in profumeria, poiché è possibile estrarne le essenze odorose soprattutto dalle specie di gardenia florida e gardenia thumbergia. In Cina alcune qualità di gardenia vengono, invece, utilizzate per aromatizzare e profumare il te.

Seme di gardenia erubescens

Ma la gardenia non è importante e utilizzata solo per la sua essenza, gli indigeni del Guayana e di alcune regioni del Brasile utilizzano, infatti, i frutti della gardenia brasiliesis a scopo alimentare, mentre nell’Africa tropicale si adoperano i frutti della gardenia erubescens per preparare una salsa.

Gardenia thumbergia

Profumata e delicata fu molto apprezzata dal poeta italiano Gabriele D’Annunzio e dall’internazionale stilista Coco Chanel.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante la gardenia è il simbolo della gentilezza e dell’amicizia sincera ma, avendo i suoi fiori recisi una durata di 3 giorni al massimo, è anche il simbolo della bellezza fugace.

Ma la gardenia è anche un simbolo di solidarietà poiché è l’emblema della lotta contro la sclerosi multipla.

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