Lavanda: storia e linguaggio dei fiori

Lavanda

La lavanda, lavandula augustifolia, appartiene alla famiglia delle lamiaceae, è originaria dell’Europa mediterranea, dove la specie più diffusa è la lavandula officinalis, chiamata popolarmente lavanda vera ed è considerata una piante aromatica per eccellenza..

La lavanda a seconda della specie, ne esistono circa 30 varietà tutte utilizzate dai giardinieri per la creazione di siepi e bordure, può avere un’altezza variabile dai 50 cm fino al 1.20 m. Ha le foglie lunghe e strette di color verde grigiastro opaco e i fiori, che fioriscono in tarda primavera e per tutta la stagione estiva, di piccole dimensioni a forma di calice disposti gli uni vicini agli altri, tanto da formare delle spighe più o meno lunghe, di colore violaceo, che emanano un profumo molto intenso e gradevole.

Essendo una pianta di origine mediterranea resiste bene alle alte temperature estive e cresce spontanea in zone che non superano i 1000 m di altitudine.

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Storia e simbologia

Il suo nome deriva dalla parola latina lavare ed è dovuto all’uso che greci e romani facevano del fiore dopo averlo essiccato, la usavano, infatti, come detergente e per profumare l’acqua dei bagni delle abitazioni e delle terme.lavanda I romani inoltre facevano largo uso dei fiori della lavanda, inoltre, poiché ne ricavavano l’essenza che secondo la scienza medica del tempo aveva numerose proprietà mediche: purificanti, antisettiche, antibatteriche, antireumatiche ed antinfiammatorie. Oltre all’essenza ne estraevano anche un olio essenziale che adoperavano nella cura delle bruciature e delle punture di insetto.

In epoca medievale la lavanda fu molto adoperata insieme ad altre erbe, per la festa di san Giovanni.  Durante la notte di San Giovanni, infatti, per le vie della città di Roma, la popolazione si muniva di spighe di lavanda per scacciare le streghe, la spiga che era stata usata durante i festeggiamenti serviva in seguito come amuleto, per proteggersi dai demoni e dalle disgrazie. Inoltre una spiga di lavanda veniva sventolata durante le cerimonie nuziali perché secondo le tradizioni avrebbe propiziato la fecondità dei novelli sposi.

Al giorno d’oggi la lavanda è ancora una pianta molto utilizzata. I suoi fiori, dopo esser stati essiccati, vengono posti all’interno di piccoli sacchettini che riposti nei cassetti e negli armadi servono a profumare la biancheria. L’olio essenziale è molto utilizzato sia per la produzione di saponi e  profumi che nella fitoterapia dove si usa per alleviare il mal di testa, strofinandone alcune gocce sulle tempie.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante la lavanda ha due diversi significati diffidenza (significato dovuto all’antica credenza secondo la quale all’interno dei suoi cespugli si annidassero i serpenti e a causa  della massiccia presenza di api e calabroni in prossimità della pianta durante la fioritura) e virtù, dovuto ai vari utilizzi fatti dalla pianta, sin dai tempi più remoti

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