Il ligustro, ligustrum japonicum, è una pianta arbustiva silvestre appartenente alla famiglia delle oleacee, originaria dell’Asia, dell’Europa, dell’Africa del Nord e dell’Australia.
Si tratta di una sempreverde, dalla corteccia liscia e verdastra e foglie verdi e brillanti, che può raggiungere i 2 metri di altezza. Produce dei fiori bianchi, dal tipico odor di lattice, che si riuniscono in infiorescenze a pannocchia terminale. Da questi si formano, infine, delle bacche di colore nero, lucide e velenose.
La pianta tollera quasi tutti i tipi di clima, resiste bene persino a temperature che arrivano ai -20°C, e si adatta a tutte le posizioni, sia soleggiate che ombrose. Non necessita di moltissime potature, ne sono sufficienti 2 o 3 nel periodo compreso tra la primavera e l’autunno.
Un’altra specie molto diffusa e di facile coltivazione è il ligustrum lucidum di cui vale la pena citare due varietà: l’excelsum superbum dalle foglie a margini variegati di color crema e la tricolor le cui foglie giovani sono di color rosato.
Storia e simbologia
In antichità si pensava che la pianta avesse proprietà curative e che fosse utile per le affezioni della gola, inoltre le bacche venivano spesso utilizzate come colorante alimentare. Purtroppo però studi più recenti hanno dimostrato che non solo la pianta non è curativa, ma come detto in precedenza è persino velenosa. Le bacche contengono, infatti, un glucoside che provoca gravissime infiammazioni del tratto gastrointestinale e paralisi circolatorie che possono condurre persino alla morte. Ad esser velenose non sono solo le bacche ma anche le foglie e la corteccia, che in soggetti particolarmente sensibili possono possono causare gravi irritazioni cutanee.
Curiosità: E’ possibile ottenere un colorante di colore giallo dalla corteccia della pianta.