Linaria, storia e linguaggio dei fiori

Linaria

La linaria è una pianta appartenete alla famiglia delle scrophulariaceae, originaria dell’Europa e nord Africa.  Il suo nome deriva dal termine greco línon e dal latino linum che significano entrambi  lino, dovuto all’associazione che gli antichi facevano tra le foglie della pianta ed il lino, le foglie, infatti, poco prima della fioritura, sembrano ricalcare la trama di un tessuto di lino. Il primo a descrivere e a classificare la specie fu il botanico scozzese Philip Miller, intorno ai primi del ‘700.
La linaria comune è una pianta piuttosto piccola, le sue dimensioni infatti variano dai 5 ai 25 cm, anche se alcune qualità possono arrivare ad un’altezza di 1 m, ha rametti ricoperti da fitta peluria e le foglie, sparse lungo il fusto, hanno una forma allungata e lineare.

Linaria vulgaris

Fiorisce dall’inizio di aprile fino alla metà di settembre. I fiori a seconda della specie sono solitari o raccolti in grappoli, loro forma è molto simile a quella di una bocca di leone in miniatura, in quanto ogni fiore è composto da un labbro inferiore, notevolmente rigonfiato, e da uno sperone superiore. I fiori possono essere di  diversi colori: giallo, porpora, azzurri, arancioni, a seconda della qualità.

Tra tutte le specie la più famosa è la linaria vulgaris Miller, una pianta perenne dall’aspetto erbaceo, con la base legnosa e fusti  pieni di piccoli rami pelosi, le foglie sono alternate a dalla forma allungata mentre i fiori sono di  colore giallo con una macchia arancione sulla volta arcuata del labbro inferiore.

Linaria alpina

La varietà più diffusa sul territorio italiano è invece la linaria alpina,  popolarmente è conosciuta anche con il nome di come bocca di rospo, i cui fiori sono di color porpora e l’interno arancione, è una pianta tipica dei luoghi alpini sassosi, ed è possibile trovarla allo stato spontaneo non solo sulle Alpi ma anche lungo i  bordi delle strade e nei sentieri di campagna.

In Sicilia e nelle regioni mediterranee è invece molto diffusa la linaria reflexa, i cui fiori sono di colore bianco, con leggere venature violette, e dall’interno colore arancione.[banner]

Storia e simbologia

Essendo una pianta di selvatica di campagna trovò nel corso dei secoli, largo impiego nella medicina popolare, la linaria veniva infatti utilizzata in caso di disturbi della pelle, edemi, epatiti, problemi alla cistifellea ecc ecc. Mente come impacco esterno veniva adoperata per le eruzioni cutanee, le piaghe e le ulcere. Al giorno d’oggi viene ancora utilizzata nei rimedi omeopatici soprattutto per il trattamento delle eruzioni cutanee, in caso di nausea e di sonnolenza.

Linaria reflexa
Linaria reflexa

Inoltre un tempo veniva anche utilizzata a scopo alimentare, anche se è un’erba dal sapore acre e amaro i fiori sono commestibili e si possono consumare in insalata, con l’accortezza di raccoglierli quando sono agli inizi della fioritura.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante la linaria simboleggia la caparbietà e la testardaggine, tale significato è dovuto alla grande capacità riproduttiva della pianta, che riesce a crescere e diffondersi bene anche in ambienti ostili.

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