La muscari appartiene alla famiglia delle liliaceae ed è originaria del continente europeo e del continente asiatico.
Si tratta di una piccola bulbosa, che in natura conta circa 40 specie, dalle foglie molto strette e nastriformi di colore verde brillante, la cui lunghezza massima è di circa 30 cm. Nella stagione primaverile, dopo la comparsa delle foglie, la pianta produce degli steli carnosi sui quali sbocciano piccoli fiori, riuniti in spighe, solitamente di colore blu più o meno intenso, anche se esistono esistono alcune specie spontanee, fra cui la muscari botrioide tipica del territorio italiano, i cui fiori sono di colore bianco. Inoltre, nel corso dei secoli alcune specie hanno subito processi di ibridazione, quindi è possibile trovare varietà a fiori doppi e di svariati colori: bianchi, gialli, arancioni, lilla, violetto ecc.
Storia e simbologia
Le prime notizie sulla sua coltivazione risalgono alla fine del XVI secolo e da allora la sua coltivazione, per via dei gradevoli effetti cromatici che è possibile ottenere accostandoli ad altri fiori, non subì mai particolari declini. La specie più coltivata e commercializzata è, a tutt’oggi, quella chiamata armeniacum. La sua fama è dovuta alla prolungata e vistosa fioritura, di colore blu intenso, ed all’intensa profumazione dei fiori.
Il nome muscari venne attribuito alla pianta da Carolus Clusius (1526 – 1609), botanico francese naturalizzato olandese, e deriva dalla parola greca musk che significa muschio, tale nome è dovuto al fatto che alcune specie di muscari emanano un profumo simile a quello del muschio.
In altri paesi del mondo viene chiamata grape hyacinths, che letteralmente significa giacinto a grappolo, per la sua somiglianza con il giacinto.
In Italia alcune specie spontanee di muscari vengono chiamate popolarmente: pan del cucco, giacinto dal pennacchio, giacinto delle viti, cipolla canina, cipolla selvatica, lampascione ecc
Curiosità: Il lampascione, ingrediente largamente utilizzato in molte ricette tradizionali dell’Italia meridionale (in particolare pugliese e lucana) altro non è che il bulbo della muscari comosum, una delle specie molto diffusa sul territorio, che cresce nei prati incolti o lungo bordi delle strade di campagna. Ha foglie molto sottili e leggermente arcuate, ed in primavera da un sottile stelo sbocciano dei piccoli fiori a campanula, di colore blu, riuniti nella caratteristica forma a spiga sormontata da una specie di pennacchio, anch’esso di colore blu.
Nel linguaggio dei fiori e delle piante la muscari simboleggia l’utilità.