Ortensia, linguaggio dei fiori

Hydrangea hortensis
Hydrangea hortensis

L’ortensia, hydrangea, appartiene alla famiglia delle saxifragaceae, è originaria delle regioni orientali dell’Asia, dell’Himalaya e dell’America. Il nome hydrangea fu attribuito alla pianta per la forma dei suoi semi che somigliano a piccole conche per raccogliere l’acqua, mentre il nome volgare ortensia le fu dato dal naturalista francese Philibert Commerson (1727 – 1773), che circumnavigò il globo terreste insieme a Louis Antoine the Bougainville, in onore alla donna di cui era innamorato, Hortense Lapaute, la quale era già sposata con un’altro uomo, l’astronomo francese Joseph-Jérôme Lefrançois de Lalande.

L’ortensia è un arbusto rampicante che a seconda della specie perde le foglie in autunno o resta sempreverde. I fiori,  che sbocciano dall’inizio della primavera fino alla fine d’estate, sono riuniti in gruppi chiamati corimbi di forma rotondeggiante, quasi sferica. Hanno un colore molto variabile che può dipendere sia dalla specie in se che dalla composizione del terreno, per questo motivo una stessa specie piantata in luoghi differenti può avere fiori di colore bianco, rosa, lilla, violetto, azzurro, blu o persino rossi.

Hydrangea arborescens
Hydrangea arborescens

Le varietà più diffuse sono: lhydrangea paniculata, originaria della Cina e del Giappone, che fiorisce a partire dal mese di luglio con fiori profumati che generalmente sono color crema subito dopo esser sbocciati e man mano con la maturità diventano rosa scuro; l’hydrangea arborescens, originaria delle regioni orientali degli Stati Uniti, che fiorisce da luglio a settembre, caratterizzata da un portamento più aggraziato rispetto alle altre specie e da foglie molto sottili di colore verde chiaro; l’hydrangea hortensis, originaria della Cina, che fiorisce dalla stagione estiva a quella inverale. Viene botanicamente riconosciuta con tre nomi diversi: h.hortensis, h.macrohylla e h.hortensia ed è la specie in assoluto più diffusa. Il colore dei suoi fiori è molto variabile, come detto in precedenza, dipende dalla composizione del terreno, se il terreno sarà ricco di ferro i fiori assumeranno un colore di tonalità azzurra mentre se il terreno è di tipo calcareo avranno una tonalità rosata. Discorso diverso vale per gli ibridi della specie i cui fiori, posso essere anche di colore bianco, rosso o blu e, sono molto meno sensibili alla presenza di specifici minerali nel terreno. 

Storia e simbologia

Hydrangea paniculata
Hydrangea paniculata

La prima ortensia introdotta in Europa fu una hydrangea arborescens, importata dall’America in Inghilterra nel 1736. Nonostante le varie cure prestategli la pianta però fiorì solo dopo una decina di anni e per questa ragione inizialmente le ortensie non ebbero alcun successo. La situazione cambiò quando dalla metà dell’ottocento si iniziarono ad importare in Europa le ortensie asiatiche, soprattutto le varietà hydrangea paniculata e l’hydrangea hortensis, da quel momento le ortensie diventarono piante molto diffuse su tutto il territorio.

In Europa le ortensie sono ritenute piante da giardino ma negli Stati Uniti il rizoma, della qualità autoctona del luogo (hydrongea arborescens), dopo esser stato essiccato viene adoperato per preparare soluzioni diuretiche, grazie al suo contenuto di idrangina. In Giappone, invece, è molto usata l’hydrongea paniculata, i fusti vengono adoperati per produrre pipe e bastoni da passeggio mentre la corteccia viene usata per la fabbricazione della carta. I giapponesi adoperano la specie chiamata hydrongea thumbergii per produrre una bevanda, l’Ama-tsia, detta anche “te celeste”, che un tempo veniva usato per lavare le statue di Buddha.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante l’ortensia rappresenta la voglia di sfuggire.

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