Agrifoglio: tradizioni, leggende e linguaggio dei fiori

Agrifoglio
Agrifoglio

L’agrifoglio, ilex aquifolium, appartiene alla famiglia delle aquifoliaceae, comunemente conosciuto anche con il nome di pungitopo maggiore o alloro spinoso è un arbusto spontaneo, con  foglie di color verde scuro che possono essere diverso colore e con varie striature: bianche, color crema, gialle ecc. I suoi frutti sono delle bacche di color rosso vivo che contrastano il colore delle foglie rendendo l’albero molto decorativo, i fiori, invece, sono molto piccoli riuniti in mazzetti di colore bianco o rosa chiaro.

Storia e simbologia

Albero di agrifoglio
Albero di agrifoglio

L’Agrifoglio è da sempre stata considerata una pianta magica. Plinio il Vecchio la consigliava, già nel 100 a.C., di piantare l’agrifoglio vicino l’ingresso di casa per proteggere l’abitazione dalla perfidia dei demoni. Si credeva, infatti, che le foglie pungenti dell’agrifoglio potessero tenere lontani gli spiriti maligni.

I rami, in particolare, hanno una loro propria tradizione e un loro significato,  i romani erano soliti regalarli ai novelli sposi in segno di buon augurio e come gesto di simpatia nei confronti della nascente unione.

Per quanto riguarda la nascita dell’agrifoglio esiste una leggenda dei paesi nordici secondo la quale il figlio del dio Odino, Baldur, venne colpito da una freccia e cadde morente su un cespuglio di agrifoglio. Alla sua morte il padre, Odino, decise di ricompensare la pianta, che aveva accolto e sostenuto il figlio durante i suoi ultimi istanti di vita, trasformandola in una sempreverde e riempiendola di bacche rosse in ricordo del sangue del figlio. Rimanendo nei paesi del nord Europa, tra i Druidi (sacerdoti della Britannia) era diffusa la convinzione che l’agrifoglio avesse il potere di proteggere l’uomo dai disagi causati dalle fredde notti d’inverno e, che si potesse addomesticare qualsiasi bestia selvaggia scagliandogli contro un grosso ramo di agrifoglio.

Fiori di agrifoglio

Successivamente nel corso dei secoli, man mano che le tradizioni e le credenze magiche andarono sciamando, l’agrifoglio fu utilizzato sempre più come decoro tipicamente natalizio. I primi ad utilizzarlo a tale scopo furono gli Irlandesi i quali essendo troppo poveri per abbellire le loro case con decorazioni di altro genere utilizzavano le piante ed i rami degli agrifogli. Nel tempo, i cristiani importarono tale tradizione e l’uso della pianta nel periodo di Natale si diffuse in tutta l’Europa.

Tipico decoro natalizio
Tipico decoro natalizio

Il motivo per il quale l’agrifoglio fu usato anche dai cristiani risiede nella struttura della pianta, la foglia infatti ricorda le spine della croce di Gesù Cristo, le bacche rosse rievocano il suo sangue, mentre i piccoli fiori bianchi rappresentano la purezza della Madonna.

Quando nel 1492 Cristoforo Colombo scoprì l’America trovò anche sul nuovo continente delle piante di agrifoglio, ma scoprì anche che per gli indiani erano molto preziose, essi, infatti, ne usavano le foglie per infondere coraggio durante le battaglie e come in Europa le piantavano nei pressi dei villaggi e delle loro abitazioni per difendersi dagli spiriti maligni. a scoperta più sorprendente però fu un’altra, gli indiani utilizzavano le foglie e alcune bacche per preparare un infuso che aveva il potere di dar loro forza e vigore.

Matè

 Tale infuso è conosciuto ancora oggi si tratta del Matè.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante l’agrifoglio simboleggia l’eternità, l’aggressività, la  forza e la resistenza.

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