Narciso: miti, storia e linguaggio dei fiori

Narcisi
Narcisi

Il narciso, narcissus, appartiene alla famiglia delle amaryllidaceae. Le circa 60 specie presenti in natura sono originarie dei prati e boschi soleggiati dell’Europa occidentale e dell’Africa mediterranea. Il suo nome deriva dal termine greco narkissos che a sua volta deriva dalla parola narkao che significa intorpidire o irrigidire.

Si tratta di una pianta che può raggiungere un’altezza di 50 cm ed essere coltivata sia in vaso,  all’interno delle abitazioni, che all’esterno, per adornare giardini e aiuole. E’ una bulbosa che in primavera si sviluppa facendo crescere foglie rette e lineari che tendono ad accartocciarsi su stesse prendendo una forma cilindrica. Durante il periodo di fioritura, che avviene da marzo e giugno, sviluppa uno stelo interno dal quale sbocciano i fiori che solitamente sono solitari, anche se esistono alcune varietà che ne formano due, composti da una parte esterna di colore bianco o giallo chiarissimo e da una corona interna divisa in sei parti di colore giallo arancio.

Narcissus elegans
Narcissus elegans

Esistono numerose qualità di  narciso, tra le più diffuse e coltivate vi sono: il narcissus junquilla, caratterizzato da un’intensa profumazione;  il narcissus rupicola ed il narcissus watieri, dai fiori di notevoli dimensioni; il narcissus elegans, caratterizzato da grandi petali esterni di colore bianco e da una piccola corolla interna di colore giallo arancio; il narcissus poeticus, una specie spontanea la cui corolla esterna è di colore bianco candido mentre la parte interna è di colore giallo arancio con l’estremità rosso arancio, caratterizzato da una lieve profumazione; il narcissus bulbocodlum e il narcissus cantabricus, che sono tra gli esemplari più piccoli, il cui fiore può essere di colore bianco o giallo.[banner]

Storia e simbologia

Eco e Narciso ( Echo e Narcissus) dipinto nel 1903 da John William Waterhouse
Eco e Narciso ( Echo e Narcissus) dipinto nel 1903 da John William Waterhouse

Il nome comune narciso prende spunto dalla mitologia greca, secondo una famosa leggenda di cui Ovidio parla nel terzo libro della Metamorfosi. Narciso nacque dal dio del fiume Cefiso e della ninfa Liriope. La madre, ansiosa per il futuro del figlio, volle sapere quale destino lo attendesse e interrogò il profeta Tiresia, il quale sentenziò che il bambino avrebbe conosciuto la vecchiaia solo se non avesse mai conosciuto se stesso. Col passare del tempo Narciso divenne un giovane bellissimo ma dal cuore duro. Il suo bell’aspetto attraeva molte ninfe ma Narciso le rifiutava costantemente ogni avance. Un giorno però una ninfa di nome Eco, amareggiata dal suo rifiuto, si ritirò nelle valli desolate continuando a piangere e disperarsi per il suo amore non ricambiato fino a  quando il suo corpo non sparì e di lei rimase solamente la voce.

Narciso, realizzato tra il 1597 ed il 1599 da Michelangelo Merisi (Caravaggio)
Narciso, realizzato tra il 1597 ed il 1599 da Michelangelo Merisi (Caravaggio)

La storia di Eco colpì e fece rattristire la dea Nemesi, la dea dei delitti impuniti e irrisolti, la quale decise di punire Narciso. Un giorno, infatti, mentre era a caccia s’imbatté in una pozza d’acqua e decise di bere ma a quel punto vide la sua immagine riflessa e si innamorò del bellissimo ragazzo che vide. Rimase a contemplare l’immagine nella pozza per un bel po’ di tempo ed alla fine si rese conto che l’unica immagine che vedeva era la sua. Cosciente del fatto che non avrebbe mai potuto ottenere il suo amore decise quindi di lasciarsi morire. La profezia di Tiresia si era avverata. Quando le niaidi, ninfe delle acque dolci, e le driadi, ninfe delle querce, decisero di prelevare il suo corpo per svolgere il funerale al suo posto trovarono un fiore, che fu chiamato narciso.

Narcissus poeticus
Narcissus poeticus

La leggenda di Narciso narrata da Ovidio non è la sola esistente, infatti ne esiste un’altra precedente scritta da Partenio di Nicea (insegnate di Virgilio).

Il narciso è una pianta usata anche in erboristeria poiché ha numerose qualità antiinfiammatorie, nonostante il suo bulbo sia estremamente velenoso e può causare persino la morte in caso di ingestione accidentale.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante il narciso ha significati positivi è negativi, nel suo significato positivo rappresenta  l’autostima, simbolo di persone forti e sicure di se, di contro nella sua versione negativa rappresenta la vanità e l’incapacità d’amare, tale significato lo si deve proprio all’antica leggenda di Narciso. Nei paesi orientali, in particolare in Cina, il fiore di narciso viene donato durante i festeggiamenti di capodanno nel mese di febbraio come segno augurale.

Narcissus rupicola

Curiosità: Gli aggettivi di lingua italiana narcisista e narcisistico e il sostantivo narcisismo derivano proprio da narciso e indicano, come per il significato negativo del fiore, la tendenza all’eccessivo compiacimento di se stessi.

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