Passiflora: storia, simbologia e linguaggio dei fiori

Passiflora caerulea
Passiflora caerulea

La passiflora appartiene alla famiglia passifloraceae, un genere di piante che comprende più di 600 specie fra cui vi sono: erbacee, arbustive, rampicanti, perenni, annuali ecc, tutte originarie, per lo più, dell’America centro-meridionale.

Ciò che rende attraenti le piante di passiflora (qualsiasi specie esse siano) sono i particolarissimi fiori, composti da una corona di filamenti dai colori brillanti e variegati, ed i suoi frutti, moltissime specie producono, infatti, frutti commestibili e molto conosciuti chiamati maracujá o frutto della passione.

L’unica specie coltivata in Italia è la passiflora caerulea, perché riesce a sopportare bene gli inverni del clima mediterraneo-continentale. E’ originaria del dell’America meridionale, ha un portamento rampicante, foglie di colore verde e fiori solitari, il cui diametro può superare i 10 cm, composti da petali di colore bianco rosato ed una corona di filamenti di colore blu, viola o porpora molto scuro. Come altre specie di passiflora produce dei frutti, di colore arancione il cui interno è composto da un arillo carnoso che contiene molti semi. Sono commestibili ma il loro consumo in soggetti sensibili può provocare problemi intestinali, inoltre, prima di poterli assaggiare bisogna aspettare che siano ben maturi altrimenti il loro sapore sarà fortemente acidulo ed amaro.

Le altre specie le più diffuse sono:

La passiflora quadrangularis originaria del Brasile i cui fiori, molto grandi, hanno petali di colore rosso ed una corona di filamenti di colore viola. Anche questa specie produce frutti, dalla dimensioni molto grandi, il cui esterno si mantiene di colore verde e l’interno è composto da una polpa di colore bianco.

Passiflora laurifolia
Passiflora laurifolia

La passiflora laurifolia originaria dell’America tropicale e conosciuta col nome di water lemon, considerata invasiva nelle sue regioni d’origine. I suoi fiori sono molto appariscenti composti da petali di colore verde-violaceo ed una doppia corona di filamenti di colore viola con striature bianche e porpora. I suoi frutti di colore giallo somigliano a limoni (da qui deriva il suo nome comune) con polpa biancastra e dal sapore leggermente acidulo ma molto gradevole e delicato. Nelle regioni dove è diffusa questi frutti vengono di solito venduti presso in mercati locali.

Passiflora edulis flavicarpa
Passiflora edulis flavicarpa

Infine, merita una citazione la passiflora edulis (originaria anch’essa dell’America meridionale) non tanto per i suoi fiori, dai petali bianchi e la corona di filamenti ricci di colore viola scuro nella parte interna e bianca nella parte esterna, ma perché è la pianta che produce il frutto chiamato in portoghese maracujá e in italiano frutto della passione. Frutto dalla polpa molto morbida, piena di piccoli semi, e dal profumo inteso, utilizzato per varie preparazioni alimentari. Esistono due principali varietà di passiflora edulis la prima è denominata sims, che produce frutti dalla buccia rossastra, e la seconda denominata flavicarpa i cui frutti hanno la buccia di colore giallo.

Storia e simbologia

Ufficialmente la passiflora fu introdotta in Europa nel 1610, dal Messico, ad opera di un padre agostiniano, Emmanuel de Villegas ma in un libro “Erbario”, pubblicato intono alla metà del ‘500 ed il cui autore è il nobile veneziano Pietro Antonio Micheil, vi erano già notizie della coltivazione di alcune specie di passiflora in Italia.

Passiflora quadrangularis
Passiflora quadrangularis

Il padre agostiniano rimase colpito non dal frutto ma dal fiore, che le popolazioni locali chiamavano granadilla (nome con il quale è chiamata la passiflora laurifolia), in quanto lo associò alla passione ed alla crocifissione di Gesù Cristo. La forma del fiore con la sua corona di filamenti può infatti portare alla mente la corna di spine al capo di Gesù, i rami flessuosi della pianta possono ricordare le fruste con cui venne flagellato, i tre stami i tre chiodi con i quali lo misero in croce, ecc. Appena rientrato in patria, Emmanuel de Villegas fece vedere la pianta ad un suo superiore padre Giocomo Bosio, che rimase anch’egli talmente affascinato dal fiore da scrivere, durante i mesi successivi, un libro il “Trattato sulla Crocifissione di Nostro Signore”, dove venne fatta la prima descrizione particolareggiata del fiore, che nel libro venne chiamato “flos passionis” ovvero fiore della passione.

Frutto della passiflora laurifolia (water lemon)
Frutto della passiflora laurifolia (water lemon)

Nel 1753  Linneo classificò la pianta e mantenne il nome “passiflora” che deriva proprio da fiore della passione, nome attribuitogli dai padri agostiniani.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante la passiflora è, come si può quindi immaginare, il simbolo della fede religiosa.

Curiosità: Nell’antichità gli Aztechi utilizzavano l’infuso di passiflora come rilassante, in tempi moderni si è infatti scoperto che l’estratto di passiflora ha proprietà sedative e tranquillanti per il sistema nervoso. L’estratto della p. incarnata fu spesso utilizzato per attenuare gli effetti della sospensione o riduzione degli psicofarmaci.

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