Vinca, linguaggio dei fiori

Vinca Minor
Vinca minor

La vinca, chiamata in Italia anche pervinca, appartiene alla famiglia della apocynaceae ed è originaria di tutte le regioni a clima temperato dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa settentrionale.

E’ una pianta che si può trovare facilmente allo stato spontaneo poiché cresce nei boschi di latifoglie, ai bordi delle strade e nei sottoboschi. Nonostante sia una pianta da prevalentemente da esterno si adatta facilmente anche alla coltivazione in vaso ed è ormai possibile trovare sul mercato sia qualità annuali che qualità perenni. Nei giardini vengono per lo più utilizzate come piante da bordura perché nel periodo di fioritura, che va dalla fine di Aprile alla fine di Giugno, producono una gran moltitudine di fiori.

Ha le foglie lisce piuttosto consistenti e di forma regolare mentre i fiori sono composti da 5 petali che a seconda della specie possono essere di diversi colori: violetti, azzurri, rosati e persino bianchi, fucsia o rossastri.

Storia e simbologia

VincaPer quanto riguarda il nome vinca esistono due possibili versioni della sua genesi; alcune fonti fanno risalire la parola vinca al termine latino vincire che significa legare, probabilmente dovuto alla fitta presenza di radici che la ancorano al suolo;  altre fonti, invece, fanno derivare il nome dalla parola vincus cioè flessibile dovuto ai fusti sottili e flessibili della pianta.

Essendo una pianta molto diffusa sia sul continente europeo che su quello asiatico attorno ad essa esistono numerose credenze, tradizioni e significati simbolici.

In alcune regioni del continente asiatico, ad esempio, i fiori di vinca erano un segno di buon augurio, venivano infatti sparsi sul tragitto che gli sposi novelli dovevano compiere per recarsi nella loro nuova abitazione. In altre regioni asiatiche invece i rami fioriti della pianta venivano adoperare per comporre delle ghirlande funerarie.

Vinca Presso le popolazioni celtiche europee la vinca era ritenuta una pianta sacra, adoperata dagli stregoni per preparare infusi e pozioni, mentre in Inghilterra secondo la medicina popolare creare una ghirlanda di fiori di vinca e porla intorno al collo era considerato un rimedio in caso di epistassi nasale.  Intorno al 1600, sempre in Inghilterra, era tradizione far mangiare agli sposi, nel giorno del loro matrimonio, una foglia della pianta in quanto si credeva che tale rito avrebbero assicurato loro un matrimonio fortunato.

In Francia la vinca (chiamata pervenche) acquistò una certa popolarità grazie al filosofo Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) il quale la considerava un simbolo di sincera amicizia.

Vinca biancaIn Italia dove viene popolarmente chiamata centocchi (oltre che pervinca) fu considerata per secoli il fiore della morte per via della tradizione popolare, simile a quella di alcune popolazione asiatiche, di porne ghirlande fiorite sulle bare, in particolare dei bambini. Significato totalmente opposto assunse in Germania, dove era considerato il fiore dell’immortalità. Infine i Russi la chiamano ancora oggi “rondine dei fiori” nome dovuto al suo periodo di fioritura ovvero l’inizio della primavera.

Vinca bluCome descritto in precedenza la vinca ha assunto diversi significati simbolici ma quello che più frequentemente le viene attribuito è quello del ricordo, inteso come desiderio di lasciar qualcosa di se.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante vero e proprio però viene fatta una distinzione attribuendo alla pianta significati diversi in base al colore dei petali dei fiori. La vinca dei colori blu-pervinca, azzurro-lilla, viola e rosa simboleggia l’amicizia mentre la vinca di colore bianco simboleggia il ricordo.

blu pervinca

Nota: La vinca ha dato il nome ad un colore blu-pervinca un azzurro violetto che tende al grigio.

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