Iris di Corrado Govoni

Corrado Govoni (1884 – 1965) fu un poeta italiano, ritenuto uno dei primi esponenti del crepuscolarismo (una corrente letteraria sviluppatasi in Italia all’inizio durante i primi del ‘900, composta da un gruppo di poeti i quali rifiutavano qualsiasi forma di poesia eroica o sublime, in cui il termine metaforico “crepuscolo” sta ad indicare la condizione di oscuramento e, quindi, l’uso di toni smorzati, i cui i poeti non esprimono particolari emozioni ma solamente una leggera forma di malinconia) nel corso degli anni modificò la sua poetica fino ad aderire al futurismo (un’ideologia in cui si teorizzava l’assoluta libertà del poeta, nel quale i poeti esponevano le proprie sensazioni senza l’utilizzo dei nessi sintattici, dei segni di interpunzione, degli aggettivi qualificativi e degli avverbi ma utilizzando segni matematici, musica e verbi all’infinito). Sul finire dei suoi anni, infine, si staccò anche dal movimento futurista per tentare opere di prosa e di teatro.

Nella seguente poesia, tratta da “I fiori che amo” Corrado Govoni celebra la bellezza dell’iris considerando come l’orchidea dei poveri.

Iris

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