Hepatica nobilis: descrizione, curiosità e linguaggio dei fiori

Hepatica nobilis

L’hepatica nobilis appartiene al genere hepatica il quale comprende dieci specie di piante erbacee, perenni, diffuse prevalentemente nei sottoboschi. Un tempo la pianta veniva erroneamente classificata come anemone, ma in realtà è scoperto che si tratta di un’altra specie anche se appartenente, come l’anemone, alla famiglia delle ranuncolaceae.

E’ popolarmente conosciuta col nome di anemone epatica, fegatella e erba trinità, anche se si tratta si un pianta selvatica e spontanea può essere facilmente coltivata. Raggiunge un’altezza di 10 cm, ha foglie trilobate molto decorative, carnose e quasi coriacee che compaiono generalmente subito dopo la fioritura (fra i mesi di marzo e aprile), sono di colore verde scuro lucente, caratterizzate da bande di colore biancastro sulla pagina superiore e di colore violetto o bruno-rossicce su quella inferiore. I fiori sono solitari, molto simili agli anemoni (questa fu la ragione della confusione di generi avvenuta in passato), hanno un diametro di circa 2 – 3 cm e il colore della corolla varia dal bianco al blu-violetto. Fioriscono da febbraio ad aprile.

hepatica transsilvanica

Curiosità: Da questa specie vennero create tutte le specie ibride fiore doppio e di vari colori (bianche, rosse, blu, rosa ecc) che per ragioni estetiche vengono molto coltivate. Si tratta infatti di piante particolarmente indicate per l’allestimento di giardini rocciosi; predilige i luoghi ombreggiati, non troppo esposti ai raggi diretti del sole.

Un’altra specie appartenente al genere hepatica è l’hepatica transsilvanica che a differenza della nobilis  può raggiungere un’altezza di 15  e in alcuni casi 20 cm ed i cui fiori, di colore malva chiaro, hanno una corolla che raggiunge anche i 4 cm di diametro. Fiorisce come tutte le specie del genere da febbraio ad aprile.

Storia e simbologia 

Hepatica nobilis

Il nome hepatica venne introdotto nel linguaggio botanico nel 1754 in una pubblicazione del botanico scozzese Philip Miller (1691 – 1771), il termine deriva dalla parola di greco antico hèpar o hèpatos che significa fegato, tale nome è dovuto sia alla forma che dal colore della pagina inferiore delle foglie.
Il nome specifico nobilis deriva invece dal latino e significa noto o conosciuto, probabilmente dovuto alla popolarità che questa pianta aveva nel passato.

Sia il nome comune “anemone epatica” che quello di “fegatella” sono dovuti proprio alla forma e al colore delle foglie che ricordano vagamente il fegato. In passato, secondo la teoria delle segnature (una dottrina filosofica secondo la quale qualsiasi cosa creata da Dio potesse essere utilizzata da l’uomo seguendo i segnali che Dio stesso aveva creato per il suo utilizzo), era considerata benefica nella cura delle malattie del fegato, ma ciò non corrisponde nel modo più assoluto a verità.

Hepatica transsilvanica

Il nome comune “erba trinità” è dovuto invece all’usanza medievale di dipingere in alcuni affreschi, di carattere religioso, alcune foglie della pianta che dovevano simboleggiare il padre il figlio e lo spirito santo (la santissima trinità).

Nel linguaggio dei fiori e delle piante, contrariamente a tutti i significati inerenti alla nomenclatura, l’hepatica nobils simboleggia la fiducia.

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