L’eufrasia, euphrasia rostkoviana, è una piccola pianta erbacea, che può essere sia annuale che perenne, appartenente alla famiglia delle orobanchaceae diffusa in Europa, Asia settentrionale e Nord America. Ne esistono circa 350 specie e di queste circa 20 sono presenti nella flora spontanea italiana, nei prati e nei pascoli fino a quote di 2500 metri di altitudine.
E’ una pianta di piccole dimensioni, tra i 10 e i 30 cm, che fiorisce in estate, dalla fine di maggio fino a tutto settembre, ha fusto eretto e ramificato e radici poco profonde che si sviluppano attaccandosi a quelle di altre piante (in particolare su quelle delle graminacee) ragion per cui è può esser considerata quasi una pianta “parassita”. I fiori sono piccoli, di forma tubolare con la corolla divisa in due labbra, quello inferiore trilobato di colore bianco col centro giallo brillante e quello superiore di colore bianco col centro violaceo.
Storia e simbologia
Il nome euphrasia fu ufficialmente introdotto dal biologo e scrittore svedese Carl von Linné (1707 – 1778), comunemente noto come Linneo, nel 1735 e deriva dal termine greco “εuφροσύνη” che significa “ilarità” e “gioia” e trae spunto da una delle tre grazie, Eufrosine, della mitologia greca. Il binomio scientifico attualmente accettato è però euphrasia rostkoviana dove il nome specifico rostkoviana fu dato dal botanico e farmacista Friedrich Gottlob Hayne.
Secondo la versione mitologica più diffusa le Grazie erano ritenute le figlie di Zeus e della ninfa Eurinome (raramente vengono considerate le figlie di Zeus ed Era oppure figlie di Afrodite e Dionisio) ed erano molto legate alla vegetazione e alla natura. Il loro compito principale era quello di diffondere gioia e amicizia tra gli Dei e i mortali, molto spesso infatti vengono ritenute Dee della gioia. Negli episodi mitologici le tre fanciulle sono figure secondarie che partecipavano ai banchetti e a tutti i piacevoli eventi sociali che si svolgevano attorno all’Olimpo, accompagnando Afrodite ed Eros o cantando e ballando assieme alle muse al suono della lira di Apollo.
Secondo Esiodo i loro nomi erano: Aglaia, Dea dello splendore, Eufrosine, Dea della gioia, e Talia, dea della prosperità.
Nei secoli passati, poiché incarnavano la perfezione della bellezza e il corretto atteggiamento da tenere, furono considerate muse ispiratrici soprattutto dagli artisti, i quali le rappresentavano come giovani che danzano, abbracciate, formando un cerchio.
Nel linguaggio dei fiori e delle piante l’eufrasia simboleggia la verità e la lungimiranza.
Curiosità: Nella letteratura Euphrasie è il nome di battesimo di Cosette personaggio del romanzo “I miserabili” di Victor Hugo.
Fata dell’eufrasia e canzone della fata dell’eufrasia di Cicely Mary Barker